“Una coraggiosa e intima esplorazione sonora nel mondo del contrabbasso“

Paolo Fresu

 

“Le cose che più mi colpiscono di questo bellissimo e coraggioso lavoro di Federico sono il suono, sempre presente e cristallino, la poliedricità compositiva, l’uso mai smodato dell’elettronica e l’accurata preparazione tecnica e interpretativa.

I brani del cd si susseguono con naturalezza all’ascolto, a volte con richiami onirici ed a volte con grande ritmicità, mantenendo costante l’attenzione di chi ascolta, attraverso una tensione sempre presente.

Mi auguro che questo lavoro possa essere solo l’inizio di un cammino verso una ricerca musicale e interiore.”

Ares Tavolazzi

 

“It’s very unconventional and for me it’s like an abstract painting, where you managed to bring an entire rainbow of colors. It’s very unique and you did a marvellous job, so bravo,

congratulations and to many more albums!“

Catalin Rotaru

Associate Professor of Double Bass Herberger Institute for Design and the Arts, Arizona

 

“…davvero intrigante […] Ottime letture si intravedono tra le trame di questo legno così intensamente poetico. Il Klang, il timbro e la ricerca del suono, […] 14 brani, meditazioni, appunti per una musica diversa, di ricerca, fruibile e al tempo stesso di sincera, vissuta avanguardia. Una vera felice scoperta”

M. Marchini – Rockerilla

 

“…Il coraggio di tentare. […] Il legno e le corde prestano il suono da manipolare all’elettronica, usata con gran gusto, ed è un’intelligente festa di timbri inediti e ritmo…”

G. Festinese – Alias – Il Manifesto

 

“Eccezionale. […]…noi possiamo semplicemente goderci la meraviglia dell’ascolto di qualcosa di veramente nuovo, veramente originale, veramente interessante […] Un disco da avere assolutamente.”

C. Centemeri – Audiophile Sound

 

“…avanguardia e ricerca timbrica volte a estrarre ogni minima sfumatura sonora dal legno del contrabbasso. Questo strumento, tra le mani di Bagnasco, diventa di volta in volta arco, percussione, voce quasi umana o quasi animale, borborigmo elettronico […] …potrete trovarlo molto bello, emozionante e

suggestivo.”

A. Sgarlato – Distorsioni.net

 

“…Una stupenda deviazione dai clichè questa che Bagnasco mette in scena, quasi un tirare fuori dal legno dello strumento gli afflati, le sensualità recondite e quella animalità aggraziata che solo una spiritualità

selvaggia possiede, […] Grazia, tribalismo e direttrici impazzite alla corte di una libertà inarrivabile.”

M. Sannella – Rockshock.it

 

“…quattordici brani in cui convivono un suono di contrabbasso di solidissimo ceppo (specie all’archetto) comunque al centro delle operazioni, e il corredo di sovraincisioni e manipolazioni varie […], con una tensione sperimentale palpabile, senza che ciò generi situazioni di difficile lettura/decodifica. Una gran bella sorpresa.”

A. Bazzurro – Lisolachenoncera.it

 

Le Trame del Legno
(2014 / NBB records 2019)

 

Contrabbassi: Federico Bagnasco

Elaborazioni elettroniche a cura di Federico Bagnasco e Alessandro Paolini

 

Tutte le composizioni sono di Federico Bagnasco

(tranne tr. 4, 7, 9, 10, 11 di F. Bagnasco/A. Paolini)

 

Le Trame del Legno è il primo disco che mi vede coinvolto come compositore e come esecutore, in prima persona e in solitario: è un confronto (e un gioco) con me stesso, con il mio suonare, realizzato e pensato in diversi mesi come risultato di diversi esperimenti di interazione tra il contrabbasso e la manipolazione elettronica.

 

Tutto il materiale sonoro di questo cd, ogni suono in ogni momento, è generato dal contrabbasso. La manipolazione elettronica ha un ruolo a volte marginale, a volte decisamente più sostanziale: nella creazione di un dato “ambiente”, o in semplici processi di editing e di sovraincisione, o in filtri e in procedimenti che alterano lo spettro armonico dello strumento, fino a costruzioni autonome con brevi frammenti di contrabbasso, singole note o frammenti di frase precedentemente registrati.

 

Se alcuni brani sono precedenti all’esperienza in studio, come composizioni già compiute e strutturate, altri sono il risultato di un work in progress, di un gioco continuo con le possibilità fornite dall’elettronica, spesso con un approccio essenzialmente improvvisativo.

 

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